Jihadisti a casa nostra

Terrorismo, arrestato a Torino un italo-marocchino: vicino allo Stato islamico

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Giulio Bucchi

È stato arrestato dalla polizia di Torino Elmahdi Halili, 23 anni, italo-marocchino accusato di associazione terroristica dello Stato Islamico. Dall'attività d'indagine della Polizia di Stato di Torino, coordinata dalla Procura di Torino, è emerso come il materiale jihadista acquisito da Halili sul web in lingua araba o inglese veniva poi da lui meticolosamente tradotto e/o rielaborato in italiano con lo specifico fine di utilizzarlo nella sua attività apologetica e di proselitismo in favore della jihad. Grazie all'utilizzo dei social network era poi riuscito ad attrarre nella sua sfera di influenza altri internauti, in particolare italiani convertiti all'islam e giovani immigrati di seconda generazione. Particolarmente qualificanti sotto il profilo investigativo sono risultati i pregressi contatti di Halili con Moutaharrik Abderrahim e Khachia Abderrahmane, i due aspiranti foreign fighters arrestati il 26 aprile 2016 in esecuzione di misure cautelari emesse dall'Autorità Giudiziaria di Milano per associazione con finalità di terrorismo. Nel periodo finale delle indagini l'attività dell'italo-marocchino si era in particolare focalizzata sulla rivista online Rumiyah, contenente le istruzioni operative per i guerriglieri del Califfato in Occidente su come effettuare attacchi terroristici utilizzando autocarri o autoveicoli ovvero coltelli.