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Mascherine, si indaga sugli acquisti di Domenico Arcuri

È uno scandalo senza fine quello della maxi-commessa di mascherine comprate dai cinesi all’inizio della pandemia. Un’inchiesta delle Fiamme Gialle fa tremare il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, il quale ora dovrà rispondere. Otto sono le persone indagate, accusate di traffico di influenze illecite, ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. Circa 70 milioni di euro il valore dei sequestri eseguiti, tra immobili di pregio, auto e yacht. Tra i coinvolti ci sono l’imprenditore Tommasi e il giornalista in aspettativa Mario Benotti, che ha sempre tirato in ballo Arcuri, il quale invece ne ha preso le distanze. Eppure tra i due si contano ben 1.280 telefonate. Si sentivano molto spesso, a conferma di un'azione cominciata  prima del lockdown nazionale. Per agevolare l’arrivo in Italia di mascherine scadenti, Benotti si è intascato 12 milioni di euro. E con lui gli altri soci del comitato d’affari che avevano stretto un patto per lucrare con la Pubblica Amministrazione alle spalle degli italiani. 
 

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