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Vittorio Feltri inchioda i "democratici": "Neanche una parola sulla morte dell'autista nero in Congo. E il razzista sono io?"

Il direttore di Libero Vittorio Feltri oggi parla dell'uccisione in Congo del nostro ambasciatore e del carabiniere che lo accompagnava, un giovanotto di 30 anni. "Giusto provare dolore per queste due persone che mentre lavoravano sono state trucidate e non si capisce per quale motivo, ma c'è un piccolo particolare che vorrei evidenziare. Non sono stati ammazzati in quell'agguato solo l'ambasciatore e il carabiniere, ma anche l'autista, ma dell'autista nessuno ha detto niente, una cosa davvero atroce, come se fosse un oggetto di scarto. Qual è il motivo vero? La verità è che l'autista è un uomo nero che evidentemente non conta nulla per chi vuol fare il democratico anche nel nostro Paese e sono pronti a dare a me del razzista. Io invece oltre a essere dispiaciuto, molto dispiaciuto per la morte del nostro ambasciatore e del nostro carabiniere, sono allo stesso modo dispiaciuto anche per morte del povero autista", conclude Vittorio Feltri.

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