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Le raffinate foto di Luisa Lambri che ci fanno scoprire molto di noi

Al Pac di Milano è stata aperta per pochi giorni una mostra molto raffinata di Luisa Lambri intitolata "Autoritratto". Nicoletta Orlandi Posti in questa nuova puntata di ART'è farà vedere come le fotografie dell'artista comasca non sono usate come documentazione, testimonianza, rappresentazione della realtà. Sono piuttosto degli inneschi, delle micce che fanno partire una conversazione intima tra l’opera e lo spettatore. Le sue opere non raccontano, non alludono: accennano a un percorso e a un’esperienza soggettiva. Non è il punto di vista dell’artista, ma degli altri in una conversazione allargata dove ognuno porta la sua esperienza. Di grande pregio l'installazione delle opere nel Padiglione. Dieci di esse sono esposte sui cavalletti realizzati da Lina Bo Bardi nel 1957 per il Museo di Arte Moderna di San Paolo in Brasile per dialogare con il giardino esterno attraverso le vetrate del Pac. Il parterre del Padiglione offre così un'esperienza visiva e spaziale unica grazie alla luce naturale, all'integrazione tra interno ed esterno e ai riflessi della natura circostante sulle fotografie che si concentrano sul rapporto tra architettura e natura. La possibilità inoltre di accedere anche al retro delle fotografie consente un incontro più diretto e intimo con il lavoro dell'artista. Il progetto espositivo del Pac viene spiegato dal direttore Diego Sileo nell'intervista.

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