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Pasqua, i sindacati mettono a dieta cittadini e lavoratori

Il caso limite è quello della Sicilia, dove Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero degli addetti di super ed ipermercati per i giorni di Pasqua e Pasquetta. E del resto dalla Basilicata alla Calabria per arrivare alla Toscana il mood della associazioni che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori è abbastanza chiaro: Il 4 e il 5 aprile la grande distribuzione non deve aprire. Perché? "Alla luce degli ultimi dati su contagi, ricoveri e decessi per Covid 19 – spiegano -  è necessario chiudere le attività per difendere salute e sicurezza dei lavoratori". 

Discorso che un senso, ma ce l’ha a Pasqua e Pasquetta così come ce l’aveva in qualsiasi giorno della scorsa settimana e ce l’avrà anche in qualsiasi data della prossima. Non si spiega, insomma, perché le motivazioni sanitarie valgano solo per il 4 e il 5 aprile. A meno che i sindacati non pensino che per i loro rappresentati la retribuzione maggiorata prevista da contratto per chi lavora nei giorni festivi sia un dettaglio irrilevante. Se fosse così dimostrerebbero per l’ennesima volta di vivere in un mondo parallelo. 
 

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