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Casa, spendi 100 e lo Stato ti dà indietro il 110%, Il governo rilancia il superbonus: cosa cambia su LiberoTv

Pensate di sostenere delle spese per migliorare l’efficienza energetica di casa, ridurre il rischio sismico del condominio o installare impianti fotovoltaici in un complesso immobiliare e di ricevere in cambio un sconto fiscale superiore ai soldi effettivamente versati.  Non solo, immaginate anche che quello sconto vi può essere anticipato in un unica tranche cedendo il credito a una banca. Sarebbe un affarone.    
Sulla carta, infatti, il cosiddetto superbonus al 110% introdotto dal decreto Rilancio del 2020 avrebbe dovuto rappresentare un volano per la ripresa economica del Paese – facendo lavorare tutta la filiera dell’edilizia e migliorando il complesso immobiliare del Paese - e invece l’eccesso di adempimenti richiesti e la farraginosità del sistema hanno bloccato la misura. Secondo l’osservatorio sui conti pubblici di Carlo Cottarelli aggiornato a febbraio, il superbonus è stato utilizzato per il 2% delle risorse disponibili e di questo passo a metà 2022 non supererà il 20% del totale.

Si parla di appena 3 mila cantieri aperti. Tre milioni di italiani interessati alla misura hanno  rinunciato per la quantità di documenti necessaria, mentre più di 6 milioni ha dichiarato di non capire bene come funzioni l’agevolazione. Insomma a oggi stiamo parlando di un flop. Il nostro Tobia De Stefano ha sentito due commercialisti che lavorano sulle pratiche del superbonus quotidianamente. Christian Giorgi, partner dello studio GRG Consulting e Massimiliano Gobbi, socio dello studio Pirola Pennuto Zei & Associati che hanno spiegato quali sono i problemi che incontrano quotidianamente. Mentre il sottosegretario al ministero della Transizione Ecologica Vannia Gava ha garantito l'impegno del governo a rendere più semplice la misura e ad estenderla ad agriturismo e ristoranti. 

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