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Giancarlo Giorgetti: sulle crisi aziendali, “lo Stato non può fare l'imprenditore”

Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, non usa tanti giri di parole e va dritto al punto. Bersaglio dell’esponente leghista è la classe imprenditoriale – che forse durante la pandemia è rimasta un po’ troppo seduta in attesa di tempi migliori e sapendo di poter contare sugli aiuti pubblici – ma che al più presto deve tornare a far la sua parte. Rimettendosi in gioco con coraggio e assumendosi il rischio che gli spetta. Sì perché se ora, in una fase di crisi come quella attuale, lo Stato c’è e sta supportando con risorse pubbliche aziende in crisi o addirittura interi settori, in futuro non si può certo sostituire ai privati. "In questo periodo", ha ribadito il ministro, "lo Stato deve far la sua parte" e anche il Recovery Plan darà una mano alle aziende in difficoltà, ma è evidente che i soldi di Bruxelles da soli non risolveranno il problema. Per Giorgetti è quindi indispensabile che a breve ci sia un ritorno del privato. L’alternativa è che lo Stato diventi azionista al 100%, ma questo per il numero uno del Mise non può essere il futuro. Insomma, un messaggio chiaro ai capitani d’impresa: se ora siamo disposti a dare una mano, poi i soldi ce li mettete voi ha fatto capire il ministro.

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