economia

La patrimoniale è un bluff: per mantenere il nostro welfare i ricchi devono diventare più ricchi

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Ci risiamo. Tassare l'1% più ricco della popolazione italiana per aiutare i giovani in difficoltà. A cavalcare l'ennesimo tentativo di introdurre un'altra patrimoniale in Italia ci ha pensato qualche giorno fa il segretario del Pd Enrico Letta, con la proposta di una tassa di successione sulle grandi eredità per finanziare una dote con cui i ragazzi meno fortunati possano programmare il loro futuro. L'obiettivo, ovviamente, è nobile, ma questo non toglie che l'idea, assolutamente non nuova per una certa area politico-culturale che considera i guadagni e il patrimonio come qualcosa di eticamente sbagliato, si basi su un presupposto completamente fasullo. Ovvero che le fasce più facoltose del nostro Paese si arricchiscano a scapito dei più poveri. E' vero il contrario. Per capirlo bisogna sgombrare il campo dall'ideologia e dare un'occhiata ai dati sul fisco. Una mano ce la dà il professor Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Lavoro e grande esperto di welfare, che da anni col suo Centro studi Itinerari previdenziali analizza i flussi delle entrate tributarie. Prima di tutto bisogna considerare che solo 40 milioni di italiani presentano la dichiarazione dei redditi. Di questi, 10 milioni sono sotto la soglia di imposizione fiscale. Il risultato è che metà della popolazione paga le tasse e l'altra metà vive di aiuti, sussidi e servizi finanziati con quelle tasse. Ma non tutti partecipano allo stesso modo. La fascia di contribuenti da zero a 15mila euro lordi l'anno, il 44% del totale, versa solo il 2,5% dell'intero gettito Irpef di 170 miliardi. Vediamo cosa succede quando la ricchezza aumenta. Dai redditi sopra i 100mila euro, più o meno quel famoso 1% dei contribuenti che Letta vuole spennare, arriva già oggi il 20% del totale. Se consideriamo tutti coloro che guadagnano oltre 35mila euro scopriamo che il 13% dei contribuenti, ovvero il 9% degli italiani, paga il 59% di tutta l'Irpef. La morale è chiara: per mantenere in piedi il nostro welfare dobbiamo aiutare i ricchi ad essere ancora più ricchi non farli scappare dal nostro Paese.