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In diretta il vicedirettore di Libero Giuliano Zulin e Buddy Fox: che cosa hanno in comune Inter, Juve e Wall Street

Come ogni settimana, Giuliano Zulin vice direttore di Libero e Buddy Fox autore di PaninoeListinovi aggiorneranno con le notizie di mercato più calde della settimana. Immancabile l'appuntamento con il portafoglio: a 25K di Piazza Affari, il livello “maledetto”, che si fa? Si compra o si vende? Si è appena concluso un altro campionato della Serie A, giusto il tempo per alzare la coppa, stappare lo champagne e fare qualche brindisi e si è costretti a fare i conti con i bilanci in rosso. Le casse piangono, peggio, urlano, perché sono vuote. Bisogna trovare i soldi nuovi fonti di ricavi, perché tagli ai costi che poi stipendi a ingaggi e, ancora non se ne parla. Potrà sembrare un paradosso, ma è proprio l'Inter, la squadra fresca campione d'Italia, ad avere i problemi maggiori, tanto che per tamponare le emergenze si è chiesto aiuto a un fondo americano che presterà il denaro con interessi, ai tassi attuali , esorbitanti. La stessa Juventus , dominatrice indiscussa dell'ultimo credito, ha un bilancio in forte situazione, tanto che circola l'ipotesi di un ennesimo aumento di capitale. La crescita ripagherà il Debito, una frase che ci hanno ripetuto per anni e che oggi sentiamo spesso pronunciare dal premier Mario Draghi . Forse è un paradigma nell'economia reale, ma nel calcio ha dimostrato di non funzionare. Anni e anni di vittorie cos'hanno portato alla Juve? Nuovo debito. E così è, tranne rare eccezioni, in tutta Europa. Se non rifinanzi, le società non lavorare, perché il merchandising, le tv, il trading di giocatori non bastano più a sostenere gli enormi costi di questo spettacolo. L'unica soluzione è vincere la Champions LeagueIl problema è che tra i 32 partecipanti, a vincere è solo una squadra, tutte le altre perdono. Se veramente il calcio vuole entrare nel diritto a far parte dell'economia diventando un business di punta, deve imparare a rispettare le regole di questo sistema. Spese e investimenti in fase espansiva, riduzione del personale e taglio dei costi nelle fase di crisi, altrimenti il ​​pallone si buca e poi non rotola più.

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