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Mix vaccini: scelta o obbligo? E quello tedesco è un flop

In Lombardia si è partiti questa mattina. Chi ha meno di 60 anni e aveva ricevuto una prima dose di AstraZeneca ha fatto il richiamo con un vaccino Pfizer o Moderna. Ma i dubbi sul mix vaccinale rimangono, visto che gli studi sull’efficacia e la sicurezza hanno coinvolto finora poche centinaia di persone. Dalle autorità peraltro non arrivano parole univoche, come sottolinea la fondazione Gimbe. Infatti, mentre nella circolare del ministero della Salute dell’11 giugno si legge che il ciclo vaccinale deve essere completato con un vaccino diverso, due giorni dopo l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, scriveva che vaccini diversi possono, e non devono, essere somministrati. Nel frattempo dalla Germania arriva la notizia del fallimento di CureVac. Doveva essere il terzo vaccino a RNA messaggero, dopo quelli di Pfizer e Moderna, ma i risultati delle sperimentazioni indicano un’efficacia troppo bassa, solo il 47%. L’unione europea ne aveva prenotate 400 milioni di dosi, di cui 30 per l’Italia. 

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