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Ddl Zan, Enrico Letta rifiuta le trattative. Slitterà tutto a settembre

Il segretario del Pd Enrico Letta si ostina nel muro contro muro sul ddl Zan, il disegno di legge contro l'omotransfobia in discussione al Senato. “Non c'è nessun cambio di linea, nessun negoziato con Matteo Salvini”, ha detto il capo dei dem, “per noi si deve votare il testo uscito dalla Camera”. Ma l'inquilino del Nazareno è rimasto l'unico ormai a continuare nella sequenza dei no al dialogo con gli altri partiti. Perfino Italia Viva, non simpatizzante del Carroccio, ha proposto una mediazione e con Teresa Bellanova ha dichiarato: “Impensabile che il Pd blocchi tutto fino alle Comunali, chiudersi per meri calcoli elettorali non aiuta le persone che tutti vogliamo tutelare”. Il rischio, che ormai è quasi una certezza, è che andando avanti con i veti il ddl Zan slitti a settembre anche perché la Lega ha presentato 672 emendamenti, Fdi 127, e con la pausa estiva la discussione sarà rimandata. Certo, se Letta avesse accettato di smussare qualche angolo e si fosse seduto al tavolo dei fautori del dialogo, forse la legge cara ai gay poteva passare prima.

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