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Pietro Senaldi contro Marco Travaglio: "Esulta sulla giustizia? Ma la riforma Cartabia è la pietra tombale sul Fatto Quotidiano"

La riforma della giustizia firmata da Marta Cartabia è passata con il via libera dei Cinque Stelle che hanno votato sì al Consiglio dei Ministri di ieri. "I grillini di fatto sono andati a Canossa", dice Pietro Senaldi, condirettore di Libero, nel suo video-editoriale di oggi spiegando che "hanno ottenuto qualcosa, l'allungamento di un anno della tagliola e la imprescrittibilità dei reati di mafia". "Questo che è ovviamente un cedimento", fa notare Senaldi, "viene raccontato dal Fatto Quotidiano come una vittoria epica, da agenzia Stefani". Il direttore legge ad alta voce il titolo di apertura: "Conte limita i danni. Cartabia & C cedono". Continua Senaldi: "Marta Cartabia viene addirittura rappresentata con un occhio nero in sfregio a tutte le migliaia e migliaia di donne vittime di violenza. Nel fondo di Marco Travaglio i cinquestelle vengono trattati da eroi". "Contento Travaglio, contenti tutti", incalza Senaldi chiedendo provocatoriamente "come mai tutti esultano?" Poi fa notare una stranezza: "In genere Travaglio quando gli altri esultano lui schiuma rabbia". Secondo il direttore "forse, di fatto, Travaglio non esulta ma è costretto a fare finta, altrimenti gli si rompe il giocattolo". "La verità è che la riforma Cartabia è una pietra tombale sulla Bonafede, sul giustizialismo, su tutta la retorica manettara grillina e sul Fatto Quotidiano".  

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