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Vaccino ai bambini, scontro tra pediatri: "Grande conquista", "Non è la priorità"

Ha suscitato molto clamore  l’ipotesi che il vaccino anticovid possa essere somministrato ai bambini dai 5 anni in su. I pediatri sono divisi. Per Alberto Villani, della Società italiana di Pediatria e direttore del dipartimento del Bambin Gesù di Roma si tratta di una  “grande conquista”. E ai genitori che manifestano preoccupazioni a riguardo dice di stare tranquilli perché esistono “organismi di controllo molto rigidi”.  Tra l'altro, specifica Villani, sono in uno stato avanzato promettente anche i trial per i bambini più piccoli, 6 mesi-2 anni e 2-5 anni. Quindi in poco tempo dovremmo disporre di un vaccino per tutta l’età evolutiva. Ma l’apertura ai vaccini in età pediatrica non convince tutti. Il preside della facoltà di Medicina della Statale di Milano e responsabile pediatria degli ospedali Sacco e Buzzi, Vincenzo Zuccotti, ha chiarito che "vaccinare i bambini non è la priorità, tranne che per le categorie a rischio". "Torniamo alla normalità”, dice, “per i più piccoli è un imperativo urgente". "Oggi possiamo dire che questa infezione può essere trattata come altre che colpiscono i bambini. Se si infettano è in forma leggera, a bassa carica virale. Non solo, mantenendo in circolazione il virus aiutano a raggiungere l’auspicata immunità di gregge.

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