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Marco Travaglio tira per la giacchetta Liliana Segre: "Lei al Quirinale", l'ultima trovata... contro Berlusconi

"Per il Quirinale noi votiamo Liliana Segre", spara in prima pagina il Fatto Quotidiano. Così, la senatrice a vita, sopravvissuta all'Olocausto e testimone della Shoah, ancora una volta viene tirata in ballo per il dopo Mattarella nonostante lei stessa abbia già declinato l'invito una volta: “Io al Colle, no grazie”, disse nel 2019 quando Lucia Annunziata la propose per diventare la prima carica dello Stato. Segre, classe 1930, secondo il Pd avrebbe dovuto essere candidata anche al Premio Nobel per la pace, ma pure in quell'occasione, nonostante le paginate entusiaste del Fatto quotidiano, lei rispose con garbo: “Lasciamo questo premio a chi lo merita”. Adesso, con la corsa al Colle e il pericolosissimo Silvio Berlusconi che incombe, i compagni-amici di Marco Travaglio ci riprovano con la petizione per la Segre presidente della Repubblica. Votiamo lei perché è un simbolo universale della Resistenza umana contro il male assoluto nazista e fascista, scrivono. Nessuno nega la storia della senatrice, ma a noi sembra che da sinistra ci sia più un tentativo di tirare per la giacchetta questa signora 91enne alla quale, invece, va assicurato rispetto senza strumentalizzazioni di parte.

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