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Corpus Domini: dal corpo glorioso alle rovine dell'anima. La mostra a Milano

La molteplicità della rappresentazione dell'essere umano è protagonista della mostra appena inaugurata a Palazzo Reale a Milano. Il titolo “Corpus Domini” si riferisce alla scomparsa del ‘corpo vero’ a favore del ‘corpo dello spettacolo’: da un Corpo Glorioso - il corpo della consapevolezza, della ribellione, dell’alterità - al Corpo del Contemporaneo - da un lato nella sua declinazione di corpo della società dello spettacolo e dall’altro nelle sue forme più poetiche: il corpo dell’esodo, del lavoro, della moltitudine silenziosa. Come Francesca Alfano Miglietti, curatrice della mostra, a Nicoletta Orlandi Posti in questa nuova puntata di ART'è.  La mostra è organizzata come un vero e proprio racconto che vuole riflettere sulla crisi dell’esperienza sensoriale provocata dall’avvento di una cultura che propone corpi perfetti, modificati, ripensati, prodotti e ri-prodotti ed essenzialmente finti. Ecco allora 111 opere di 34  artisti riconosciuti a livello internazionale – da Joseph Beuys, a Christian Boltanski, da Gino de Dominicis con la sua "risata continua" del 1971, a Joseph Kosuth, Robert Longo, Fabio Mauri, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Ibrahim Maham, Chenz Ze. Ed anche  Franko B con le sue storie in equilibrio tra erotismo e sofferenza, la poesia e il conforto che spiega a Nicoletta Orlandi Posti perché "un artista deve essere un mostro".  Una sezione è completamente dedicata a Lea Vergine, scomparsa un anno fa una sorta di stanza “privata” che documenta la sua preziosa e singolare ricerca nel campo della Body Art, che rimane un riferimento imprescindibile nella narrazione relativa al corpo. La mostra merita assolutamente di essere visitata. Catalogo Marsilio.

 

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