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Marco Travaglio contro Berlusconi: "Garante della prostituzione". Pietro Senaldi: "Perché aiuta il Cav nella corsa al Colle"

Silvio Berlusconi nella sua corsa al Quirinale ha trovato un alleato a sorpresa: Marco Travaglio. Pietro Senaldi, condirettore di Libero, nel suo video editoriale di oggi, spiega il perché: "Quando Travaglio attacca Berlusconi ha il taumaturgico effetto di rivitalizzarlo". Ricorda il direttore "la spolverata della sedia durante le elezioni del 2013: Travaglio da Michele Santoro attacca il Cav, questo si alza e va a spolverare la sedia su cui sedeva il giornalista prima di accomodarsi lui e Forza Italia che era data per spacciata riesce a pareggiare le elezioni". "Adesso Travaglio", continua Senaldi, "fa la prima pagina del Fatto Quotidiano dicendo che Berlusconi non può andare al Quirinale perché è 'garante della prostituzione'. "Ovviamente questo sarebbe stato un titolo da querela", puntualizza il direttore, "ma siccome è satira noi neanche proviamo a sollecitare l'intervento dei giudici. Cogliamo, al contrario, il lato goliardico della cosa". Ironizza Senaldi: "Chi elegge il presidente della Repubblica? Il parlamento. Cosa è, secondo Travaglio e secondo molti italiani, il parlamento? Un bordello infinito, una sorta di casino. E allora: un casino come il parlamento italiano chi può eleggere come presidente della Repubblica se non il garante della prostituzione? La nomina di Berlusconi cadrebbe come il cacio sui maccheroni". "Noi ci auguriamo", conlude il direttore, "che questa ennesima campagna di Travaglio finisca come tutte, ovverosia producendo effetti opposti a quelli desiderati dal giornalista che voleva la Segre, ma ha incassato il no della Segre,  che sognava Ingroia e Di Pietro premier, che voleva che Conte restasse al governo: tutta una serie di sogni mostruosamente impossibili del fantozzi del giornalismo".

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