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L'Inps celebra l'Italia del noi, con i soldi degli altri. Il presidente Pasquale Tridico: "I cittadini non sono soli"

L'Italia del noi. È questo il titolo della nuova campagna di comunicazione istituzionale dell'Inps partita il 26 dicembre. "Ci prendiamo cura di ognuno perché siamo di tutti", recita lo slogan dell'iniziativa pubblicitaria. "È un messaggio importante - ha commentato il presidente dell'Istituto Pasquale Tridico - perché dopo questo lungo periodo in cui la pandemia ha moltiplicato le incertezze e le difficoltà delle persone, è aumentato il bisogno di solidarietà, di welfare, di protezione. Inps è stato in prima linea nell'affrontare questa situazione, lo ha fatto con un impegno straordinario e vogliamo che tutti gli italiani ne siano consapevoli, perché significa essere consapevoli anche del fatto che non sono soli, che possono contare su un Paese che ha la forza del noi". La campagna, che prevede spot sulle maggiori reti televisive e radiofoniche nazionali e una copertura massiccia del web, racconta anche come Inps svolga un lavoro grazie al quale la solidarietà sociale si trasforma in interventi concreti e in supporto. Tutto molto bello. Come sono belli i numeri che l'Inps snocciola a dimostrazione del suo impegno: 360 miliardi in prestazioni previdenziali e assistenziali per 45 milioni di utenti, 44 miliardi di misure Covid per 15 milioni di beneficiari, 25 milioni di lavoratori iscritti, 3,7 milioni di invalidi e 16 milioni di pensionati. Quello che manca, come al solito, è la trasparenza. L'Inps dovrebbe dire, ad esempio, che una prestazione previdenziale su due è parzialmente o totalmente assistita, ovvero non è frutto di contributi versati, che ogni anno i contribuenti pagano più di 100 miliardi per garantire una parte delle misure assistenziali non coperte da erogazioni straordinarie e che solo il 50% degli italiani versa l'Irpef. Informazioni che, senza nulla togliere al valore e all'importanza della solidarietà, farebbero capire con più chiarezza chi è il noi e chi sono gli altri. Tra queste due categorie, inutile dirlo, c'è anche chi paga la campagna pubblicitaria. 

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