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Francesco Cossiga, il "picconatore": il più giovane presidente della Repubblica

Eletto al primo scrutinio, Francesco Cossiga è il presidente più giovane della storia repubblicana: aveva 56 anni quando nel 1995 divenne Capo dello Stato, grazie all’accordo siglato tra Ciriaco De Mita e Alessandro Natta, segretari della Democrazia cristiana e del Partito comunista italiano. Nato a Sassari, Cossiga fu precocissimo in tutto: conseguì la maturità a 16 anni, la laurea in giurisprudenza a 20, divenne deputato a 30 anni. Nel 1978 si dimise da Ministro dell'Interno, dopo l'uccisione di Aldo Moro: scomparve per un anno. Tornò con i capelli imbiancati e le mani segnate dalla vitiligine. Confessò: “Per un anno mi sono svegliato di notte dicendomi: l’ho ucciso io”. Poi, nell’arco di sei anni, tra il ’79 e l’85, divenne due volte presidente del Consiglio, poi presidente del Senato e infine presidente della Repubblica. Accusato dalla stessa Dc di insanità mentale per le sue “picconate al sistema” politico, che lui percepiva bloccato, si dimise nel ‘92, due mesi prima della scadenza naturale del settennato. “Io non sono matto”, diceva, “io faccio il matto”.

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