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I Big Data in guerra: l'uso del digitale a scopi militari. E non solo...

I fatti tragici di questi giorni ci portano a parlare della guerra in Ucraina e dell’uso della tecnologia e dei big data anche a scopo militare. Già durante la Guerra Fredda una superpotenza come gli Stati Uniti raccoglieva dati per prevedere l’esito delle elezioni politiche tanto in America che nelle zone calde del mondo analizzando i massive data, gli antenati dei nostri big data online. Insomma, le ricerche di mercato tradizionali quelle fatte con i sondaggi erano considerate già allora poco adeguate per analisi predittive così complesse. Venendo ai giorni nostri, il conflitto in Ucraina non si sta combattendo solo sul campo ma anche sul web, generando così una quantità di dati estremamente ampia. Studiandoli, è possibile monitorare la situazione, comprendere meglio le dinamiche internazionali. Insieme a Caterina Vidulli e Giovanni Zanier di Central Marketing Intelligence, approfondiamo l’uso della tecnologia e dei big data anche a scopo militare. Il primo e più semplice esempio è la funzione live traffic di Google Maps, attraverso la quale, come è stato rilevato, si poteva osservare un enorme ingorgo nella zona di Belgorod in Russia, vicino al confine con l’Ucraina proprio nelle ore che precedevano l’invasione. O ancora, i dati video intercettati da telecamere e satelliti.In questa guerra sono protagonisti anche social come Twitter, Facebook, Instagram, TikTok e Telegram. Vengono utilizzati come principali mezzi di comunicazione con il resto del mondo non solo dalle autorità politiche per informare o fare propaganda ma soprattutto da milioni di civili che attraverso i loro post i loro video e loro foto condividono tantissime informazioni in tempo reale sul conflitto. Se da un lato i social agevolano le comunicazioni, dall’altro è fondamentale stare attenti alle fake news. Anche in questo caso però i Big Data ci vengono in aiuto attraverso l'Open Source Intelligence, una tattica utilizzata dalle più grandi potenze mondiali che consente di raccogliere dati da news, social media, gruppi di discussione e confrontarli ed estrapolare solo le informazioni più attendibili. Digital e big data sono sempre più importanti in qualsiasi contesto, compresi gli scenari di guerra, per monitorare ciò che accade e per garantire le comunicazioni e la continuità delle attività. E proprio come i servizi di intelligence, anche le aziende oggi più che mai hanno bisogno di sfruttare al meglio i dati online che riguardano il proprio mercato, i propri concorrenti e, ovviamente, la propria sicurezza.

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