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L'esercito di terracotta, il terribile segreto dell'imperatore Qin: sacrificio umano di massa

Gli archeologi conoscono il luogo di sepoltura di Qin Shi Huang, il Primo Imperatore della Cina, circondato dai suoi guerrieri di terracotta a X’ian , ma ancora non lo hanno aperto. Da un lato - ed è la ragione principale - c'è il rischio che scavando si rischia di danneggiare gli oggetti conservati nella tomba da oltre 2.000 anni, dall'altro c'è qualcosa di misterioso legato alla realizzazione dell'imponente sepolcreto per il quale si stima fossero stati necessari più di 700mila operai, organizzati in piccoli gruppi di lavoro. Ogni squadra, guidata da un capomastro, si occupava della creazione di un numero limitato di statue, che una volta terminate venivano "firmate" sulla base. La "firma" permetteva di riconoscere i creatori delle varie figure, di risalire ai responsabili di eventuali statue difettose, ma anche di sapere a chi avevano affidato i segreti che il sito custodisce. Dopo il completamento del mausoleo e il funerale del primo imperatore, lo storico di epoca Han Sima Qian (145-86 a.C.) racconta della fine terribile degli artigiani addetti ai lavori, sepolti vivi nella tomba di Qin Shi Huang.

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