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Green pass, perché non è ancora finita. Vaccini e obblighi, cosa bolle in pentola

È l’addio al green pass dal primo maggio una delle misure più importanti approvate dal governo Draghi sulla fine dello stato di emergenza. Dal primo aprile si scioglie anche il comitato tecnico scientifico di esperti che dal febbraio 2020 ha affiancato il governo nelle misure da adottare contro la pandemia. E termina il lavoro del commissario straordinario, il generale Francesco Figliuolo. Ma è davvero finita qui? Proprio in questi giorni si registra un aumento dei nuovi casi.  Sia il ministro della Salute, Roberto Speranza, sia il premier, Mario Draghi, hanno lasciato intendere che l'attenzione resterà alta e che il governo sarà pronto in caso di allerta a ripristinare le misure. Non solo. A fine marzo, la struttura commissariale guidata da Figliuolo non sarà dismessa ma passerà i suoi compiti a una nuova “unità di missione”, in sostanza un nuovo gruppo di lavoro di cui sarà responsabile la presidenza del Consiglio. Infine c’è il tema quarta dose: non ci sono evidenze scientifiche che portino a ritenerla necessaria. Ma le somministrazioni sono state avviate sugli immunocompromessi e si sta valutando di estenderle ai più anziani. “Se dovessero emergere nuove evidenze scientifiche” ha detto Speranza, “non avremmo problemi a fare la quarta dose a tutti”.

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