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Elezioni 2023, tra disaffezione e astensionismo. Pietro Senaldi: "Boom di Carlo Calenda"

Paola Natali intervista per Libero Tv il senatore Franco Mirabelli (Pd) e il condirettore di Libero Pietro Senaldi sull'operato del governo Draghi: quali le prospettive, i compiti da svolgere, gli obiettivi raggiunti. Se dopo la rielezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato, sembrava che il governo traballasse, ora "il futuro sembra sereno", spiega Mirabelli, "la conclusione anticipata della legislatura sarebbe un danno soprattutto per le fasce più deboli della popolazione". Commenta Senaldi: "Tra un anno finirà la legislatura, e nessuno vuole andare a casa prima del previsto. Il governo Draghi ha fatto bene i primi mesi, adesso mi sembra un po' travolto dagli eventi". Tra un anno si andrà al voto e “da più parti si dice che i cittadini sbagliano a votare”, dice Senaldi, “ma la verità è che la classe politica dovrebbe farsi un esame di coscienza: un cittadino elegge un governo e poi se ne trova un altro. Alla fine non si capisce più nulla e l’italiano alle elezioni successive o non vota o cambia partito, perché ancora non l’ha deluso. Questo è un dramma italiano. I mali sono talmente incancreniti che Draghi non prova neanche a tentare di risolverli, e ha ragione: non è compito suo”. Secondo Mirabelli “la disaffezione alla politica è dovuta alla scarsa credibilità che ha avuto la politica in questi anni anche nel far fronte alle crisi economiche che si sono succedute”. Alle prossime elezioni, prevede Senaldi, "ci sarà un boom del partito di Carlo Calenda, Azione, che metterà in difficoltà la sinistra". Risponde Mirabelli: "Il centrodestra dovrà decidere che cosa fare, per esempio se stare dalla parte dell'Europa oppure no". 

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