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Giovani, i partiti non interessano più. Meglio scendere in piazza e protestare

Il rapporto tra giovani e politica è senza dubbio uno dei temi più controversi e dibattuti nella recente sociologia. Perché se da un lato ce ne sono molti determinati a cambiare il mondo, magari organizzati in collettivi studenteschi o pronti a scendere in piazza per tematiche importanti quali ad esempio l'ambiente, ce ne sono tanti altri ancora che sono disinteressati, sfiduciati, disinformati, come se le decisioni prese nei palazzi del potere non li riguardassero. A loro avviso la politica è qualcosa di estraneo, che non ha senso vivere attivamente. Ancora di più se si parla di partiti. La stragrande maggioranza dei ragazzi non cerca più nelle sezioni le risposte ideologiche come facevano i loro genitori, e non guarda più ai leader come bandiere dietro le quali militare. Che fare? La soluzione per riaprire in modo permanente il dialogo tra giovani e politica non può che essere quella di moltiplicare il più possibile i luoghi e le occasioni di confronto, garantire processi decisionali democratici e il più partecipati possibile, specialmente nei partiti.

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