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Elezioni 2023, Pietro Senaldi ne ha per tutti: "Parlamento nelle mani dei leader di partito. Così non va..."

Paola Natali intervista per Libero Tv il condirettore di Libero Pietro Senaldi per parlare di astensionismo e sfiducia nella classe politica: "Un tempo tutti volevano fare gli scrutatori, adesso lo fanno ma poi vanno a vedere le partite, com'è successo a Palermo. L'impressione è che votare non conti nulla: o arriva un governo tecnico o decide l'Europa. Poi dobbiamo smettere di andare a votare in estate e trovare alternative al voto, in modo digitale, come succede in molti Paesi al mondo. A livello locale si può essere delusi dal Pd o dalla Lega ma andare comunque a votare per il sindaco, ma non succede perché i candidati lasciano il tempo che trovano. D'altronde di questi tempi un candidato sindaco si mette in gioco nonostante lo scarso stipendio e per un lavoro pieno di rischi...", riflette Senaldi. Per quanto riguarda le elezioni del 2023 "siamo una democrazia dove cinque persone decidono tutti i parlamentari: in confronto l'oligarchia ateniese era un esempio straordinario. Non si tratta di avere meno parlamentari, ma di averne che abbiano una forza propria non che dipende dal capo, come se fossero dei beneficiati". Chi è il buon politico? "Uno che ha lavorato tanti anni, che ha fatto la gavetta sul territorio, che ha fatto un percorso e che ha un'esperienza. Abbiamo gente che va in Parlamento per fare esperienza, invece deve succedere il contrario". 

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