
Le tasse più "creative" d'Italia: dal tricolore all'ombra, tutti i balzelli assurdi
Gli italiani si lamentano tutti i giorni della quantità di tasse da pagare, e non hanno torto: infatti, dall’Unità d’Italia a oggi, lo Stato ne ha varate di tutti i generi, alcune così creative da sembrare incredibili: una tassa sui cani, per esempio, fu in vigore dal 1931 al 1991. Nel 2002 divenne un caso internazionale la pornotax, cioè un’aliquota del 25 per cento sul materiale pornografico, stampato o audiovisivo. Numerose sono anche le tasse sui morti: una lunga serie di tributi che le amministrazioni comunali possono esigere dalla famiglia del defunto, dalla tassa per il rilascio del certificato di constatazione di morte al diritto fisso sul trasporto dei defunti, dalla tassa per la manutenzione dei cimiteri all’imposta di bollo sulla domanda di affido personale delle ceneri e sulla loro dispersione. Dal 1997 inoltre esiste una legge che permette ai Comuni di esigere un tributo dai locali commerciali dotati di insegne o tende che sporgano sul suolo pubblico: il costo va dai 2 agli 8 euro per metro lineare. Infine, è in vigore un balzello anche sulla bandiera: il Decreto Legislativo 507 del 1998 assimila l’esposizione del tricolore alla pubblicità e impone un pagamento di 140 euro all’anno a chi lo vuole esporre.
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