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Elezioni, ultimo giorno di campagna elettorale: ecco su cosa hanno puntato i leader

Si chiude oggi la campagna elettorale, in attesa del voto di domenica 25 settembre. Due i temi principali che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Il primo è il caro bollette. I partiti si sono molto divisi sulle misure per contrastarlo. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si dice favorevole a un tetto europeo al prezzo del gas, mentre il segretario del Pd Enrico Letta suggerisce un disaccoppiamento dell’energia elettrica da gas da quella prodotta da rinnovabili. Matteo Salvini della Lega ritiene opportuno uno scostamento di bilancio. E il leader di Impegno Civico Luigi Di Maio chiede che lo Stato paghi l’80% della bolletta per imprese e famiglie meno abbienti. E se Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, e Carlo Calenda, di Azione, invocano politiche europee sul tema, il grillino Giuseppe Conte specifica: “Prima del tetto al prezzo del gas, serve un Energy Recovery Fund”. Il secondo macro-tema di scontro è il reddito di cittadinanza. Conte chiede di mantenerlo come protezione per le fasce deboli e di rafforzarlo, Di Maio ne rivendica la paternità e intende migliorarlo, Letta non vuole privarsene ma punta a renderlo progressivo in base al nucleo familiare. Molto più critici i partiti di centrodestra: se Berlusconi vuole rimodularlo, la Meloni è intenzionata ad abolirlo, introducendo un altro strumento per i soggetti fragili, laddove Salvini propone un reddito di reciprocità: i percettori cioè dovranno mantenersi a disposizione per lavori utili alla collettività. Calenda suggerisce infine di eliminare il sussidio fin dal primo rifiuto di un’offerta di lavoro. Questa campagna elettorale si farà ricordare non solo per temi seri, ma anche per gaffe e aneddoti divertenti: dal bus ecologico di Letta piantato instrada, ai grillini che votano "sì" per sbaglio al rigassificatore fino al volo di Di Maio come in Dirty Dancing, ma anche la foto della Meloni in Piazza Duomo a Palermo coi piedi giganteschi e il Salvini che ammette durante un comizio “eh, purtroppo sudo”. E ancora, Berlusconi che chiede alle donne di votarlo perché “sono più bello di Letta” e Calenda e il leader di Rifondazione Comunista che minacciano di darsele di santa ragione. Fortuna che quella di domenica sarà sì una contesa, ma tutta politica.

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