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Milano, dove osano i cervelli: è la capitale dei ricercatori stranieri

Com'è possibile che in Italia, che investe solo l'1,5% del Pil nella ricerca, ci sia una città che attrae i cervelli invece di farli scappare? In questa quinta puntata della "Piccola Mela", la nostra rubrica dedicata a Milano, Costanza Cavalli intervista tre ricercatori stranieri che hanno deciso di lavorare nel capoluogo lombardo. Jean-Michel Cioni, 38 anni, nato a Besançon in Francia, ha 2 figli di 1 e 4 anni. Dopo Cambridge è arrivato all'Irccs ospedale San Raffaele per studiare come vengono trasportate le informazioni tra neuroni. La professoressa Flora Peyvandi, ematologa iraniana, che dopo l'University college di Londra e Harvad, ha deciso di lavorare al Policlinico, dove è diventata direttore di Medicina Generale – Emostasi e Trombosi. Infine, Nils Gauthier, 47 anni, di Nizza: dopo la Columbia, a New York, e un lavoro a Singapore, è approdato all'Ifom, Istituto fondazione di oncologia molecolare, per proseguire la sua ricerca sul tumore al cervello, il glioblastoma, finanziata dalla Fondazione Airc. L'Associazione italiana per la ricerca sul cancro a novembre rinnova l'appuntamento dedicato proprio ai "Giorni per la ricerca" e sabato 12 novembre sarà nelle piazze per distribuire i "Cioccolatini della Ricerca". 

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