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Matteo Salvini, il primo discorso da premier: "Con l'Europa ci parlo io. Avanti su Tav, flat tax e autonomie"

"Il nuovo Parlamento europeo e la nuova commissione europea saranno amici dell'Italia o lo saranno almeno di più di quanto lo siano stati con i governo ultra europeisti del Pd degli ultimi anni". Questo, spiega Matteo Salvini incontrando i giornalisti dopo il clamoroso risultato delle elezioni europee, sarà un bene in vista di una ridiscussione dei parametri economici: "E' cambiata la geografia in Europa, conto che il gruppo che la Lega proverà a mettere in piedi avrà tra i 100 e 150 europarlamentari", "ci sono alcune scadenze europee imminenti", e, annuncia il vicepremier leghista, "mi risulta in dirittura d'arrivo una lettera da parte della Commissione europea sull'economia italiana e io penso che gli italiani diano mandato a me e al governo di ridiscutere totalmente, pacatamente, costruttivamente i parametri che hanno portato a un livello di precarietà, disoccupazione ed ansia senza precedenti nella storia. Penso che sia maturo il momento in cui i leader europei si siedano intorno a un tavolo a prescindere dalle appartenenza per rivedere dei parametri vecchi che hanno fatto male all'Europa". Leggi anche: "Cosa dobbiamo fare adesso". Borghi, il messaggio a Di Maio: tutti zitti adesso? Salvini, parlando di fatto da premier, ha anche blindato subito i prossimi passi da fare: ridurre pressione fiscale, accelerare su autonomia e infrastrutture. "In tutte e venti le regioni italiane c'è almeno un comune, piccolo o grande, dove la Lega supera il 40% dei voti, da Nord a Sud e questo rispetto all'anno scorso e a cinque anni fa è un dato eclatante ed emozionante". Anche a Riace e Lampedusa, "due comuni che la sinistra ha scelto come simbolo dell'anti-salvinismo", la Lega ha vinto: "E stiamo parlando di Calabria e Sicilia quindi evidentemente una richiesta di un'immigrazione controllata, non è solo un capriccio di Salvini ma è una ferma volontà degli italiani".

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