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Luigi Di Maio, retroscena sull'assemblea M5s: "Piglio schiaffi solo io, volete andare a casa?"

"Mi avete lasciato solo". Luigi Di Maio, alla faccia della "famiglia", come chiama i parlamentari del M5s riuniti in assemblea, si scaglia contro i compagni grillini che ora lo processano per il drammatico flop alle elezioni europee. Oggi voterà la piattaforma Rousseau, e salvo clamorose sorprese il vicepremier resterà capo politico del Movimento. Ma mercoledì sera è andato in scena lo psicodramma collettivo degli onorevoli pentastellati, e tutti i retroscena concordano: Di Maio ha attaccato, più che difendersi. "Mi presento come dimissionario, mi hanno detto di tutto ma ho una dignità. Non me ne frega niente della poltrona. Quando va tutto bene e vinciamo, il merito è di tutti, il problema è che se si perde prendo schiaffi solo io", si è lamentato secondo quanto riferisce il Corriere della Sera. Leggi anche: "M5s destinato a sparire dal quadro italiano". Istituto Cattaneo, analisi devastante Il clima è teso, nonostante Davide Casaleggio e Beppe Grillo lo abbiano pubblicamente "blindato". Significativo l'intervento in aula di Alessandro Di Battista, che le gole profonde dentro al M5s indicano come il suo grande accusatore, quello che vorrebbe un passo indietro dell'amico (ex?): "Se non fosse per Luigi molti di voi che lo attaccano non sarebbero qui oggi". Vero, ma non cambia molto la situazione. Anche perché il vero punto è la domanda che Di Maio rivolge a deputati e senatori: "Volete andare tutti a casa?". Come dire: se cado io, cadiamo tutti insieme. E in questo senso anche il leghista Matteo Salvini è stato chiaro: più che un alleato, un salvatore. Per ora. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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