I voti in ballo

Matteo Salvini e l'autonomia, il "ricatto di Palazzo Chigi": "Guardate i sondaggi, non può farlo"

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Giulio Bucchi

La Lega esplode sulle autonomie, di questo sono consapevoli tutti. Il premier Giuseppe Conte ha messo in conto che lo showdown avverrà giovedì 25 luglio, quando i ministri si troveranno di fronte il testo definitivo. Ma sotto sotto, sia il presidente del Consiglio sia il Movimento 5 Stelle sono convinti che Matteo Salvini, nonostante le pressioni di Giorgetti, dei governatori Zaia e Fontana parti in causa, e del "popolo del Nord" leghista non avrà il coraggio di provocare davvero la crisi di governo.  Leggi anche: "Il problema ora non è il se, ma il quando". Salvini e la crisi, cambio di programma Il ragionamento, spiega Repubblica, è semplice. "A Palazzo Chigi non ci credono visto che la Lega, forte del suo 34% europeo e di sondaggi in continua crescita, è un partito nazionale. Vuole davvero sbattere la porta perdendo un pezzo di elettorato al Sud?". Il tema, alla fine, è solo quello: rimanere fedeli alla "base del Nord" (che non è solo Lombardia e Veneto, ma anche Piemonte e, forse, tra qualche mese anche la rossa Emilia Romagna, l'altra regione coinvolta dalla riforma) o "tradire" per non scontentare l'elettorato meridionale in quelle regioni che si sentono, anche per propaganda grillina, danneggiate dall'autonomia?  Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev