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Nicola Zingaretti al Quirinale: "Per noi non è facile". Brusca frenata sull'inciucio tra Pd e M5s

L'accordo tra Pd e M5s oggi appare un po' più lontano. Nicola Zingaretti, salito al Quirinale insieme alla delegazione dem per esporre la posizione del partito al presidente Sergio Mattarella, ha sottolineato come formare un governo con il Movimento 5 Stelle "per noi non è una scelta facile perché l'eredità del precedente governo è pesante". Il segretario di fatto rilancia la palla nel campo del M5s, che ancora non si è espresso sui 5 punti proposti per iniziare una trattativa. Uno stallo che potrebbe convincere il Capo dello Stato a rompere gli indugi, sciogliere le Camere e rimandare tutti al voto. L'unica condizione posta ai partiti da Mattarella, infatti, sarebbe quella di fornire entro una settimana il nome del premier e un programma per un progetto "di legislatura". Un governo "istituzionale", spiegano vari retroscena, non viene considerato percorribile dal Quirinale e dunque in mancanza di accordo convincente tra dem e grillini l'unica alternativa sarebbero le elezioni.  Leggi anche: Zingaretti e Casaleggio, retroscena sulla svolta. La telefonata che ha fregato Salvini "Abbiamo espresso al Capo dello Stato la disponibilità a verificare la formazione di una diversa maggioranza per dare vita a un governo nel segno della discontinuità. Riteniamo utile provare a dare vita a un esecutivo di svolta". Se non ci sono le condizioni, "allora siamo per il voto anticipato", ha chiarito Zingaretti enunciando i "principi non negoziabili" del Pd: "Una chiara e indiscussa scelta europeista, il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa con la centralità del Parlamento, una svolta radicale delle scelte economiche e di sviluppo con ambiente, redistribuzione e ambiente al centro per evitare inasprimenti fiscali a cominciare dall'Iva, una svolta con la Ue rispetto ai decreti approvate in questi mesi".  Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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