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Taglio dei parlamentari, Roberto Giachetti: "Oggi voto sì, ma da domani mi batterò per cancellare la legge"

La confusione regna sovrana dentro al Pd. Da sempre. E quanto detto in aula da Roberto Giachetti a ridosso del voto sul taglio ai parlamentari, voluto dal M5s e appoggiato dal Pd stesso pur di tornare al governo, lo dimostra in modo plastico. Quasi comico. Già, perché Giachetti prende parola per dire che lui voterà sì alla sforbiciata, salvo poi battersi con tutte le forze per cancellarla. Per la precisione, il democratico ha detto: "Io lo voterò, ma non lo faccio convintamente. Lo voto perché sta dentro un accordo di programma, quello di questo governo. Oggi voterò sì ma non è finita qui per quel che mi riguarda - assicura in Parlamento -. Finisce il mio dovere di lealtà al governo su questo tema. Un secondo dopo il mio voto su questa riforma, mi adopererò affinché assieme alla mia firma vi sia il numero necessario tra Camera e Senato per ottenere lo svolgimento del referendum. Se ci fossero le firme necessarie costituirò un comitato per il no a questa riforma". Idee chiare, insomma, e parecchio confuse. Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Leggi anche: Carlo Calenda sicuro: "Perché si vota a giugno"

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