Giù, giù, giù

Giuseppe Conte in crisi di consenso, ecco perché è andato a farsi contestare all'Ex Ilva: il retroscena

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Davide Locano

Avete notato quanto, negli ultimi giorni, Giuseppe Conte ci stia mettendo la faccia? Quanto si faccia vedere? Premier prezzemolino, insomma. Ma con alterni risultati. L'ultimo episodio è stata la partecipazione al funerale dei pompieri morti nel rogo della cascina di Alessandria. Quello precedente a Taranto: Conte in pellegrinaggio dagli operai dell'ex Ilva, stabilimento da cui Arcelor Mittal sta fuggendo e con gran trambusto politico. E a Taranto, per il presunto avvocato del popolo, sono stati dolori: contestazioni, grida, insulti. Lui con la faccia tesa, ad ascoltare gli attacchi che gli rivolgeva la folla inviperita. Insomma, ci mette la faccia e come detto lo fa con alterni risultati. Anzi, pessimi. Leggi anche: Poche opere, molti misteri: chi è davvero Giuseppe Conte? Ma perché lo fa? La risposta arriva dai sondaggi, che un tempo lo davano come il politico a cui gli italiani accordavano il maggior grado di fiducia, la quale però è degradata a tempo record dal giuramento-bis, quello del governo giallorosso. Nel dettaglio, il calo registrato da Swg è di 11 punti rispetto al giorno del giuramento e di quasi sei punti rispetto a un mese fa. Un tracollo che il permier sta provando ad arginare facendosi vedere, mettendoci la faccia, appunto. Una strategia, mediatica e politica, per rivendicare la sua centralità nel dibattito politico infiammato dal continuo conflitto tra Pd e M5s, con il centrodestra che osserva interessato e dà fuoco alle polveri giallorosse sin troppo semplici da incendiare. Strategia mediatica e politica che però - si pensi all'enorme quantità di insulti ricevuta a Taranto - non sembra sortire grandi effetti. Anzi, sembra acuire la crisi di popolarità che sta investendo Conte. Nel video (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev), Giuseppe Conte contestato all'Ex Ilva