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Mes, Giuseppe Conte alla Camera: "Basta sospetti sull'Italia", ma l'aula nel giorno decisivo è deserta

Il Mes arriva alla Camera. E con lui Giuseppe Conte, che apre il suo intervento affermando: "Non è il tempo per dividersi o per lasciarsi dividere. Serve una maggiore coesione tra i partner europei". Parole pronunciate davanti a un'aula sostanzialmente deserta, tanto che al fianco del premier non c'è neppure Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri. Ma tant'è, Conte chiede di non sopravvalutare il peso dell'asse franco-tedesco e nei fatti difende il salva-Stati e il percorso che ha condotto il governo in questa peculiare situazione: "Rivendico un metodo inclusivo nelle decisioni europee", azzarda il presunto avvocato del popolo. E ancora: "Non bisogna insinuare dubbi negli italiani. Alcune posizioni sono mirate a portare l'Italia fuori dall'euro. Se così fosse, bisogna dirlo chiaramente. Io e il ministro Gualtieri - rimarca il presidente del Consiglio - abbiamo dimostrato che la riforma non apporta modifiche sostanziali e non introduce alcun automatismo nella ristrutturazione del debito ma lascia all'Ue il fondamentale ruolo di valutarne la sostenibilità e di assicurare la coerenza complessiva delle analisi macroeconomiche effettuate sui Paesi membri", la spara grossa. Insomma, secondo Conte, criticare il Mes sarebbe propedutico a quell'uscita dall'euro che nessuno ormai sostiene più. Parole che cadono nel vuoto dell'aula deserta, dove impazza un premier sempre più allo sbaraglio. Leggi anche: "Non sa nulla": Mes, Padellaro insulta Salvini Di seguito, la foto dell'aula deserta:

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