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Popolare Bari, il retroscena: "La telefonata di Di Maio a Conte". Accordo politico per colpire Renzi

Sul crac della Popolare di Bari il governo si gioca la sopravvivenza, ma a rischiare sono soprattutto Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Il primo, pugliese, non può permettersi un disastro finanziario e d'immagine "in casa sua". Il secondo sa che la Puglia è uno degli ultimi bacini elettorali rimasti al M5s, peraltro già minato dalla gestione del caso Ilva. Dopo le tensioni di venerdì sera, quando i grillini insieme a Italia Viva hanno fatto saltare il Consiglio dei ministri convocato d'urgenza dal premier, i due hanno trovato un punto d'incontro politico e strategico. Al telefono, rivelano vari retroscena incrociati, Di Maio avrebbe dettato a Conte le sue due condizioni per votare il decreto di salvataggio da 1 miliardo di euro che un nuovo CdM dovrà licenziare domenica sera.   Leggi anche: "Subito un tavolo per salvare Popolare Bari e Italia". Salvini, clamorosa apertura "Nazionalizzare l'istituto", trasformando di fatto la più importante banca del Mezzogiorno in un motore di finanziamento per le imprese del Sud (un volano elettorale strepitoso) e, seconda condizione, dare finalmente il via alla commissione parlamentare sulle banche, uno strumento che Di Maio potrebbe usare per bastonare Matteo Renzi e, perché no, anche il Pd, sul caso Banca Etruria, salva-banche e dintorni.  Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, Conte: "Intervento con Mediocredito Centrale"

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