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Giuseppe Conte, nel Pd tutti ai suoi ordini a parte uno. Il big "freddo", una pesantissima indiscrezione

Ormai Giuseppe Conte è una risorsa del Pd, un futuro alleato. Ma non tutti, al Nazareno, sembrano stati contagiati dal contismo dilagante di queste settimane. Certo, il segretario Nicola Zingaretti lo ha pubblicamente definito un "punto di riferimento" del centrosinistra che verrà, e tutti i ministri dem (da Dario Franceschini a Roberto Gualtieri) pendono dalle labbra del premier e gli fanno da scudo contro gli assalti destabilizzanti di grillini e renziani, ben consapevoli che il sistema (e la poltrona) regge finché regge l'uomo di Palazzo Chigi.   Leggi anche: Conte, spacchettamento e ribaltone. M5s fregato, in Cdm maggioranza di sinistra Secondo il Fatto quotidiano c'è però un big che finora è rimasto "freddo", nonostante sia stato proprio Conte, in nome del neonato patto giallorosso, a regalargli a sorpresa una posizione di prestigio internazionale: è Paolo Gentiloni, il commissario Ue agli Affari economici, unico rappresentante italiano in Commissione a Bruxelles. "Al governo era contrario - ricorda il Fatto -, ora come commissario mantiene un dialogo. Palazzo Chigi resta la cabina di regia della politica estera e di quella europea". Tu chiamala realpolitik, nel Pd se ne intendono.  Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, il commento di Conte alla nomina europea di Gentiloni

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