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Mostra sulla storia del Msi, rissa per la paternità del simbolo della Fiamma

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L'ultima volta che si sono visti tutti insieme era quel drammatico giorno del “Che fai mi cacci?!”, il tragico appuntamento nel quale è collassato il Pdl e, con esso, lentamente, il governo di Silvio Berlusconi. Quasi sei anni e mezzo dopo quell'assemblea dell'aprile 2010 Gianfranco Fini e quelli che furono i “suoi” colonnelli di Alleanza nazionale si sono ritrovati nella stessa sala, si sono stretti la mano. Il gruppo di coloro che affiancarono l'ultimo segretario del Msi e autore della svolta di Fiuggi è stato oggetto di una vera e propria diaspora: alcuni come Altero Matteoli e Maurizio Gasparri sono entrati in Forza Italia, altri come Ignazio La Russa e la Meloni hanno fondato Fratelli d'Italia, altri ancora, come Gianni Alemanno, Andrea Ronchi,  Italo Bocchino e Gianfranco Fini “ballano” da soli, anche se si stanno impegnando per il  “No” al referendum. L'occasione per il disgelo tra Fini e gli altri dopo anni tesisissimi l'ha fornita l'inaugurazione - in via della Scrofa, al piano terra della storica sede di Alleanza nazionale - di una mostra organizzata per i 70 anni dalla nascita del Movimento sociale italiano allestita dalla Fondazione An. La mostra si intitola “Nostalgia dell'avvenire” a richiamare un fortunato slogan di Giorgio Almirante e, come ha spiegato il presidente della Fondazione An, Franco Mugnai, vuole essere una  "storia illustrata del Msi" dove trovano spazio "non solo i leader  di quel percorso" a partire proprio da Almirante, Giuseppe Tatarella e Mirko Tremaglia, ma anche il popolo missino». Fini, che negli ultimi difficili mesi da presidente di Montecitorio e da leader-fondatore di Fli aveva rotto con alcuni schemi e le tesi del passato sarà “protagonista” dell'inaugurazione in quanto ultimo segretario del Msi. L'appuntamento era iniziato benissimo, con Marcello Veneziani e Simonetta Bartolini che illustravano i contenuti di un video di 35 minuti che riassumeva la storia del Movimento, quando dalla sala sono cominciate le contestazioni. A gridare, rivendicando la paternità del simbolo della Fiamma è Maria Antonietta Cannizzaro, i cui sostenitori – bandiere al seguito – hanno fatto irruzione nella sala. I momenti di tensione sono stati registrati dai (tanti) cronisti presenti. Dopo qualche minuto di urla, la signora è stata fatta accomodare fuori dai bodyguard. Ecco il video dei disordini.  di Tommaso Montesano

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