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Terremoto, tremano i palazzi del potere. Bechis, panico tra i politici

La scossa di terremoto delle 7,40 della mattina di domenica 30 ottobre ha colpito anche il centro di Roma, lesionando e danneggiando alcune chiese e palazzi della capitale. Quello più centrale è il complesso di Sant'Ivo alla Sapienza che al suo interno ha la chiesa con la cupola del Borromini. Già in restauro da tempo, è stata ulteriormente lesionata dalla nuova scossa. Danneggiati anche i locali dell'archivio di Stato, con alcune crepe che si sono aperte vistosamente nelle stanze. Chiuso l'ingresso principale, è sbarrato anche quello sul retro del palazzo, dove si accede ad altri uffici in uso al contiguo Senato della Repubblica. Mercoledì 2 novembre proprio davanti all'ingresso di palazzo Madama su via degli Staderari sono arrivati i pompieri con le loro attrezzature. C'è chi ha temuto che fosse iniziata ben prima del 4 dicembre quella demolizione della seconda Camera tanto agognata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Non si trattava però di abbattere il Senato, ma di controllare con i tecnici dei vigili del fuoco proprio quel che sembrava pericolante nella struttura di Sant'Ivo alla Sapienza, uffici del Senato compresi. Fra la gente che passava incuriosita anche alcuni senatori. Che per un po' hanno temuto il peggio, come raccontano qui il Pd Giancarlo Sangalli e soprattutto l'ex ministro della Difesa, Mario Mauro (Gal) che con le lesioni provocate dalla scossa del 30 ottobre ci ha rimesso pure l'ufficio... Franco Bechis @FrancoBechis

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