Protocollo

Mario Draghi, cosa gli scappa a microfono aperto: "Me lo dite voi?", imprevisto con il protocollo

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Mi dite voi quando posso sedermi?”. I dubbi di Mario Draghi sul protocollo del Senato non sono sfuggiti ai microfoni, che hanno registrato tutto anche alla fine del suo intervento. Il nuovo presidente del Consiglio è stato applaudito per circa un minuto al termine delle dichiarazioni programmatiche, dopodiché la seduta è stata sospesa per consentirgli di recarsi alla Camera e consegnare il testo del suo discorso. 

“Questo è il terzo governo della legislatura”, ha sottolineato Draghi in chiusura del suo intervento che, a dispetto delle attese, non è stato breve ed è durato circa 52 minuti. “Non c’è nulla che faccia pensare che possa far bene senza il sostegno convinto di questo Parlamento - ha aggiunto il nuovo presidente del Consiglio, accuratamente scelto da Sergio Mattarella - è un sostegno che non poggia su alchimie politiche ma sullo spirito di sacrificio con cui donne e uomini hanno affrontato l’ultimo anno”. 

Non solo, perché Draghi ha fatto leva sul “loro vibrante desiderio di rinascere, di tornare più forti e sull’entusiasmo dei giovani che vogliono un Paese capace di realizzare i loro sogni”. Poi la chiosa che ha strappato gli applausi convinti di gran parte dell’Aula: “Oggi l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che sono certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”. 

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev