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La leggenda della house music, da Formia alla vetta della classifica inglese

Prendi una canzone di Barry White, suonata dal vivo. Falla interpretare da un cantante inglese. Di colore, pure lui. Aggiungi il groove da un pezzo tecno proveniente dagli USA e suonato nei primi rave degli anni novanta. Ecco, questo è Black Legend. E ora una domanda: che diavolo c'entra l'Italia?... C'entra perché il progetto Black Legend nasce a Formia, provincia di Latina, un centinaio di chilometri a Sud di Roma. Qui c'è lo studio di Ciro J-Reverse Sasso. È il 1999. Ma questa storia comincia un decennio prima. Sasso è un perito elettronico, abbina le sue conoscenze tecniche alla passione per la musica e inizia a sperimentare i primi campionatori, che sono lo strumento principe con cui, in quegli anni, si realizzano le produzioni di musica elettronica. Dopo l'esordio tecno, le produzioni successive di Sasso sono assimilabili al genere house. Nel 1993 Ciro si trasferisce negli Stati Uniti ed è testimone dell'esplosione del fenomeno della house music. Sono gli anni in cui, negli States, si impone lo stile di New York, Chicago, Detroit. La ricerca stilistica di J-Reverse procede a ritroso, negli anni settanta-ottanta, alle radici della musica black. Le produzioni di Sasso risentono di contaminazioni disco, R&B, soul, funky. È un percorso di avvicinamento verso il successo mondiale di Black Legend. Fino ad allora Sasso si muove nella scena underground. Ma ciò non significa che di house music non si potesse vivere, negli Anni Novanta. Nel 2000 You see the trouble with me è numero uno nella classifica di vendite in Inghilterra. C'è solo un precedente italiano. Due anni prima, Alex Farolfi raggiunge la vetta della chart Uk con il progetto The Temperer e la traccia Feel it. Il disco di Black Legend diventa un fenomeno pop, nonostante fosse, nella testa di chi lo aveva realizzato, l'approdo finale, definitivo, di un decennio di produzioni house. È il 1999. E nulla sarà più come prima. È l'anno in cui viene rilasciata la prima versione di Napster, la piattaforma di file sharing dove gli utenti mettono in condivisione la propria discografia personale. In un attimo i negozi di dischi fisici diventano preistoria. Le nuove generazioni scaricano la musica da internet. Gratis. È l'anno in cui la Nato bombarda la Serbia, l'anno in cui le Br tornano ad ammazzare per strada, l'anno in cui Putin prende il potere in Russia, l'anno in cui Roberto Benigni vince l'Oscar con il film La vita è bella. You see the trouble with me nasce come bootleg, era cioè una versione distribuita e venduta senza licenze. Ai tempi dei vinili, quello delle white label e era un mercato parallelo destinato agli addetti ai lavori, cioè i dj. Strutturalmente la canzone è un mashup, mette insieme una performance live di Barry White in Belgio, anno 1989, registrata su una videocassetta e un campione di House of god, pezzo di Dhs, risalente agli inizi degli anni novanta. Il disco, nella versione bootleg, viene stampato e distribuito nel circuito degli addetti ai lavori. Finisce nelle mani di Pete Tong, dj della Bbc Radio 1 dove conduce il suo show The Essential selection. Per capirci: è l'Albertino d'Oltremanica. Il suo programma, come all'epoca il Deejay Time, detta legge nel mercato della musica dance. J-Reverse oggi? Non ha mai smesso di produrre musica. Celebra gli anni novanta come la stagione d'oro della dance, ma vede nel momento attuale un grande fermento nella scena house. E ciò nonostante il mercato sia totalmente cambiato con l'avvento dei negozi digitali. di Salvatore Dama e Paolo Emilio Russo

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