Bomba sul pallone

Serie A, la Lazio in rivolta contro arbitri e Var: "I tifosi ci chiedono misure estreme, il ritiro dal campionato"

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Giulio Bucchi

"C'è una richiesta della tifoseria di compiere degli atti per protestare, in ipotesi estrema ritirare la Lazio dal campionato". Così Arturo Diaconale, capo ufficio stampa della Lazio, riassume il clima elettrico che si respira a Formello dopo gli errori arbitrali subiti contro il Torino. "A nome di tutti i tifosi della Lazio chiedo che non ci siano più questi errori, vogliamo un campionato corretto", ha aggiunto. Dito puntato contro la contestata espulsione di Immobile per un contatto a gioco fermo con Burdisso, pochi secondi dopo un fallo di mano in area del torinista Iago Falque. Era rigore, ma l'arbitro Giacomelli ha riguardato le due azioni al Var e ha deciso di sanzionare solo il gesto del bomber laziale.  "Io sono contrario al complottismo e non mi piace neppure il piagnisteo però, diciamo la verità, quando gli episodi si ripetono in continuazione una domenica dopo l'altra, almeno il diritto al sospetto può essere rivendicato", ha dichiarato ancora Diaconale a Tutti Convocati su Radio24. "Qui non hai problema di incompetenza che dici Sai gli arbitri sono scarsi e quindi può capitare che non vedono delle vicende solari. Qui non stiamo parlando di arbitri scarsi - ha aggiunto - ma di arbitri che sono professionisti e che vengono considerati tra i migliori del mondo e allora se non c'è incompetenza, che cosa c'è? Dicono la colpa sia del Var, ma non c'entra niente. Il Var è uno strumento, ad interpretare lo strumento ci sono sempre le persone". "Entriamo nel terreno dei sospetti e tutti questi sospetti possono essere fondati o infondati. Io dico semplicemente che nel momento in cui la Lazio si avvicina a diventare una squadra che può conquistare il posto in Champions, negandolo ad altri, si può scontrare con altri interessi. Allora io chiedo che questi interessi, da qualunque parte provengano, non incidano sull'andamento del campionato", ha concluso Diaconale.