Lo Schermo dell'arte non si ferma: oltre incertezze, ci saremo
Milano, 20 mag. (askanews) - Nei giorni in cui inizia la fase 2 dell'emergenza Coronavirus, la cultura italiana si interroga sulle modalità con cui ripartire. A cominciare dagli eventi e dai festival, come per esempio Lo schermo dell'arte che ogni anno a Firenze indaga i confini porosi tra il cinema e le arti visive. Abbiamo parlato con la fondatrice e direttrice Silvia Lucchesi di come si possa pensare alla nuova edizione alla luce dei tempi che stiamo vivendo.
"Il primo dato in assoluto che dobbiamo notare e su cui dobbiamo riflettere - ha detto ad askanews - è questa perdita di socialità: che cosa significa e come vogliamo riconquistarla. Una risposta semplice sarebbe dire ricominciamo a fare tutto come prima e il prima possibile, forse però una risposta del genere non tiene conto di qualcosa che si è modificato profondamente. Una risposta non ce l'ho, la sto cercando io stessa".
Fondamentale per Lo schermo dell'arte la dimensione della proiezione cinematografica e l'auspicio è che si possa, da qui a novembre quando è previsto il festival, tornare a vivere la sala come luogo di incontro. Ma su questo oggi non ci sono certezze.
"Se la sala non sarà utilizzabile in questo senso, se ci sarà l'obbligo del distanziamento sociale - ha aggiunto Lucchesi - allora dovremo prendere in considerazione altre strade: diminuiranno certamente i posti in sala e considereremo l'ipotesi dello streaming. Sono delle cose su cui stiamo riflettendo e le stiamo considerando tutte, ma sinceramente non le possiamo decidere noi in questo momento".
Accanto alla componente cinematografica, il festival fiorentino presenta poi la parte sull'arte e le produzioni video dei giovani artisti, sezione affidata alla curatela di Leonardo Bigazzi. E anche in questo settore si lavora per nuove forme di presenza, così come sul lancio di un fondo di sostegno per gli artisti.
"Abbiamo reagito a questa situazione anche con grande energia - ci ha detto Bigazzi - lanciando prima il programma di streaming e poi lavorando a questo fundrasing che è stato preparato attraverso una progettualità legata ai partner e alla rete che abbiamo costruito, e soprattutto legata anche alle attività che lanceremo a breve".
Insomma, pur nelle forti incertezze, Lo schermo dell'arte va avanti verso la sua edizione 2020, la tredicesima. Alla ricerca di una forma che, in un certo senso, sarà anche quella delle nostre vite così cambiate dal Covid.