Tutti contro tutti sul Mes. Maggioranza e opposizione spaccate
Roma, 30 giu. (askanews) - Sia la maggioranza sia l'opposizione sono spaccate sul Mes, il prestito Ue da 36 miliardi per la Sanità invocato dal Pd e da Forza Italia, ma non da Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d'Italia. In una intervista al Corriere della Sera, la viceministra dell'Economia, Laura Castelli, esponente di spicco dei 5 Stelle, ha sottolineato oggi come per Conte adesso il Mes non serve, e noi "abbiamo fiducia in lui". Il premier è diviso tra il pressing del Pd e quello del Movimento Cinque Stelle che sul tema minaccia una scissione.
Ieri il segretario del Pd aveva lanciato una sorta di ultimatum ai 5 Stelle: "Basta tergiversare", ha scritto Nicola Zingaretti.
Il senatore pentastellato Primo Di Nicola ha a sua volta intimato, parlando a Repubblica, a finirla "con il no ideologico al Mes, altrimenti il governo rischia davvero". Un invito rivolto ai suoi colleghi di partito. "se ne abbiamo bisogno e dovesse rivelarsi conveniente, perché no?" ha dichiarato.
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è convinto che i soldi del Mes alla fine saranno presi e il Movimento 5 Stelle accetterà: "Avete presente gli 80 euro? Li chiamavano 'mancia elettorale'. Dopo anni di critiche ci hanno messo qualche euro in più ed è diventata la loro 'grande rivoluzione'. Con il Mes andrà allo stesso modo".
Sul versante dell'opposizione Matteo Salvini ha ribadito la sua avversione al prestito: "Portino in aula un voto sul Mes e vediamo cosa voterà il Parlamento che è sovrano. Io penso che la maggioranza sia assolutamente a favore dell'interesse nazionale".
Per il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è invece impensabile rinunciare a quei fondi: "Sarebbe un assoluto masochismo per noi ed anche un imperdonabile sfregio all'Europa".