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È bagarre dopo il tweet sui libici del sottosegretario Di Stefano

Milano, 5 ago. (askanews) - Ha scatenato una grande bagarre il tweet del sottosegretario agli Esteri Manlio di Stefano che "Con tutto il cuore" mandava "un abbraccio ai nostri amici libici", mentre - non in Libia ma in Libano - gli abitanti di Beirut vivevano il dramma di un'enorme esplosione sul lungomare della capitale libanese, lo stesso dove l'ex primo ministro Rafik al-Hariri nel 2005 venne ucciso da un camion bomba.

E mentre in Libano si contano i morti dopo la deflagrazione, in Italia la polemica sul tweet ha travolto Di Stefano, il cui cognome #DiStefano è salito in cima alle tendenze sul social in Italia, superando persino il compianto #SergioZavoli.

Durissimo il quotidiano Libero, che gli rimprovera "la figuraccia" e aggiunge: "In che mani siamo". Anche la Lega entra a gamba tesa nella polemica sul popolo libanese e scrive: "per il sottosegretario grillino a Beirut ci sono i libici". Mentre il profilo Le frasi di Osho ci scherza su, rifacendosi a Romanzo criminale e al personaggio del Libico.

Di Stefano si difende: "C'è poco da scherzare. Ho sbagliato a scrivere. I morti invece restano, fenomeni".

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