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Anna Valle: in "Vite in fuga" mi trasformo e ora sogno Verdone

Roma (askanews) - Come potremmo reagire se all'improvviso fossimo costretti a lasciare la nostra vita e fuggire con la nostra famiglia in un luogo lontano, cambiando identità e abitudini? E' quello che succede a Claudio e Silvia Caruana e ai loro figli nella serie "Vite in fuga", in anteprima su Raiplay dal 20 novembre e in onda su Rai1 in sei serate dal 22. Il regista Luca Ribuoli ha diretto Anna Valle e Claudio Gioè in un family-thriller in cui i personaggi si svelano a poco a poco e scoprono delle verità fino ad allora sconosciute.

Quando Claudio finisce sotto inchiesta per lo scandalo finanziario della Banca per cui lavora e viene accusato di omicidio, l'ex agente dei Servizi Segreti interpretato da Giorgio Colangeli costruisce per i Caruana una nuova vita tra le montagne dell'Alto Adige. Il personaggio di Anna Valle è quello che subisce maggiori trasformazioni. "Inizia in lei un percorso, attraverso anche delle crisi, un percorso di risveglio della persona, cioè capisce che quello che aveva voluto finora non era il suo desiderio, ma il desiderio di qualcun altro, di qualcuno che amava tantissimo, che è suo marito, ma non era il suo".

Chiunque il suo personaggio incontri in questa nuova vita può rappresentare un pericolo, l'isolamento e il sospetto diventano i cardini della sua vita. Un isolamento che in qualche modo oggi conosciamo un po' tutti. Ancora Anna Valle: "Loro lo hanno vissuto per paura, per necessità, per la paura di essere uccisi, da qualcosa di esterno che però è fisico, sono delle persone. Invece noi lo viviamo in un altro modo, ci può arrivare da chiunque, anche dalle persone a cui vogliamo bene, perché purtroppo non lo sappiamo".

Anna ha confessato di aver vissuto la prima ondata della pandemia con un certo timore anche per il proprio futuro professionale. Oggi è più ottimista e svela un suo sogno. "Siccome in questo momento vorrei fare qualcosa di leggero e comico, mi piacerebbe lavorare con Verdone, con cui non ho mai lavorato. Forse perché in un momento come questo, dove abbiamo perso anche un personaggio così importante per il cinema italiano, per il nostro teatro, che è Gigi Proietti, un altro punto di riferimento della nostra commedia italiana, nell'accezione più bella di questa parola, è Carlo".

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