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Il vaccino e la polemica, Crisanti sfida Locatelli e Cts

Milano, 23 nov. (askanews) - La sfida è al presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ma non solo a lui. Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell'Università di Padova ha ribadito oggi la sua posizione in merito a quello che per ora non c'è ma potrebbe arrivare a breve. "Ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo". Così a Buongiorno, su Sky TG24 e anche in una lettera al Corriere della sera.

Il professore sottolinea: "Ho formulato un concetto di buon senso che non esprimeva alcun giudizio negativo sulla bontà del vaccino né tantomeno metteva in discussione la validità della vaccinazione come il mezzo più efficace per prevenire la diffusione delle malattie trasmissibili. La mia storia personale e scientifica ne è la testimonianza".

Secondo il virologo, "i custodi della ortodossia scientifica non ammettono esitazioni o tentennamenti". Ma Crisanti evidentemente non si riferisce (o almeno non soltanto) a Locatelli che lo ha attaccato per le sue parole "irresponsabili".

Sono diversi i destintari del dito puntato dal virologo. Persino "gli autorevoli membri del comitato tecnico scientifico a cui l'Italia si è affidata fiduciosa". E anche se Crisanti non fa i nomi, i destinatari sono individuabili: "alcuni che durante l'estate ci hanno raccontato che le evidenze cliniche portavano a pensare che la crisi sanitaria fosse superata e che il virus fosse meno contagioso, e purtroppo possono avere inconsapevolmente incoraggiato comportamenti che hanno dato un contributo importante alla trasmissione del virus in quei mesi".

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