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Vaccini: i piani sono pronti, ma sui tempi abbiamo solo ipotesi

Milano, 30 dic. (askanews) - È atterrato alle 7.13 l'aereo che portava a Ciampino una tranche della nuova partita di vaccino Pfizer, che verrà poi smistata con un ampio dispiegamento di forze di polizia, per garantirne il trasporto in sicurezza. La consegna di oggi avviene con almeno 24 ore di ritardo.

Le migliaia di dosi saranno scortate su vari mezzi in diverse parti del Lazio e del Centro Italia. La campagna vaccinale in Italia e in Europa è appena all'inizio, e sono ancora tanti gli interrogativi sui tempi e sulle modalità di sommistrazione nel nostro paese.

In primis: sappiamo quante dosi vaccinali spettano all Italia almeno su carta, ovvero la nostra percentuale sulla popolazione europea di 446 milioni di abitanti, cioé il 13,46% di ogni partita acquistata o opzionata dall Ue. Abbiamo per ora però solo le 470 mila dosi a settimana del vaccino Pfizer. Il resto dipende dall'approvazione degli enti regolatori e poi dalla produzione e distribuzione.

All'Italia - che ha 60,36 milioni di abitanti - spettano quindi in prima battuta queste quote di vaccini: Pfizer per 26,92 milioni di dosi; Moderna per 10,7 milioni di dosi; AstraZeneca per 40,3 milioni di dosi; e poi man mano che arriveranno (salvo approvazione) Sanofi per altri 40,3 milioni di dosi; Curevac per 30,2 milioni, J&J per 53 milioni di dosi. Basterebbero per vaccinare tutti gli italiani anche con il richiamo: ma entro quanto?

Il piano vaccinale nel nostro Paese è stato diviso in 4 fasi con prima scadenza teorica alla fine del 2021; la verità però è che con tutta la buona volontà, sui tempi dell'applicazione si possono solo fare ipotesi. Molto dipende dal vaccino AstraZeneca con i suoi 40 milioni di dosi, di cui 16 milioni previsti nel solo primo trimestre; approvato proprio oggi nel Regno Unito, non si sa quando arriverà l'ok dell'Ema, l'ente del farmaco europeo.

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