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Pechino, Olimpiadi al via tra timori Covid e proteste sui diritti

Roma, 4 feb. (askanews) - A Pechino, in Cina, lunghe code dei residenti per sottoporsi ai test anti-Covid dopo il recente aumento dei contagi che minaccia le Olimpiadi. Sono Giochi oscurati dalle polemiche e dalle proteste per la violazione dei diritti umani in Cina e dalle rigide procedure di sicurezza, con una enorme bolla per cercare di tenere il virus fuori dal villaggio olimpico.

Con la cerimonia d'apertura al "Bird's Nest", lo stadio Nido d'uccello, Pechino diventa la prima città al mondo a ospitare due edizioni delle Olimpiadi, una estiva nel 2008 e ora una invernale. Alcuni spettatori saranno presenti all'apertura, ma non è chiaro quanti; come per gli eventi sportivi i biglietti non sono stati venduti al pubblico a causa della pandemia. Ma a Pechino c'è comunque aria di festa. "Sono molto emozionata e non vedo l'ora che inizi, io e i miei amici vogliamo fare un giro veloce e andare a casa per prepararci ad aspettare la cerimonia d'apertura dei Giochi. Sono anche molto impaziente per la cerimonia di quest'anno, diretta di nuovo dal regista Zhang Yimou. Voglio vedere in cosa sarà diversa dall'altra edizione".

"Sono favorevole al fatto che non ci siano i biglietti per il pubblico - spiega un altro residente di Pechino - dobbiamo fare prevenzione e controllare le epidemie. Ognuno ha delle responsabilità e noi siamo molto cooperativi con il governo in queste cose. La pandemia è un disastro per tutta l'umanità e dobbiamo evitare un peggioramento, quindi dobbiamo fare qualche piccolo sacrificio".

La bolla olimpica è comunque già stata "bucata" dal virus e nel giorno dell'inaugurazione si sono registrati altri 21 positivi.

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