Macron il mediatore con il quale vuole parlare Putin
Milano, 8 feb. (askanews) - Complicatissimo ruolo di mediatore quello di Emmanuel Macron, che però il presidente francese veste come se gli fosse stato tagliato addosso. Meno timido del collega tedesco Olaf Scholz, evidentemente più esperto, Macron ha sfoderato ieri al Cremlino grande sicurezza nel maneggiare la crisi ucraina. Riuscendo a stemperare dove serve.
"Non siamo in una situazione di guerra calda, come c'era in Georgia (nel 2008, ndr) o in Ucraina (nel 2014), siamo in una situazione di estrema tensione, a un livello di incandescenza che l'Europa ha vissuto raramente negli ultimi decenni: è essenzialmente una questione tra Russia e NATO e fondamentalmente sulla nostra sicurezza collettiva.
E ha lasciato il segno evidentemente se la stampa russa oggi con un gioco di parole titola: "variante oMacron", con un calembour che però certifica la nuova viralità della diplomazia.
"C'è una lotta per il titolo di principale pacificatore (a lungo termine, il salvatore) d'Europa, e Vladimir Putin ha chiarito che sta prendendo in considerazione Emmanuel Macron per questa posizione", scrive il russo Kommersant.
Il cammino del mediatore Macron prosegue oggi verso Kiev e poi con destinazione Berlino.
"Oggi il presidente Zelensky è il presidente di un Paese ai cui confini ci sono 125.000 soldati russi. Quindi, oserei dire, ti rende nervoso... E questo è un fatto nuovo degli ultimi mesi, non era la realtà all'inizio del 2021".
Macron ha detto che sarebbe un buon risultato se, dopo la sua visita, la Russia ritirasse anche un po' le truppe dal confine.
"Trovo che nel concerto di commenti politici internazionali, il presidente Zelensky sia uno di quelli che hanno una grande freddezza che deve essere salutata", ha detto.
Servizio di Cristina Giuliano
Montaggio Linda Verzani
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