Cerca
Cerca
+

Medicinali importazione, AIM chiede norme per valorizzare settore

Milano, 1 mar. (askanews) - L'Associazione Importatori Medicinali Italia, nel corso dell'Audizione al disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 davanti alla Commissione Industria del Senato, ha sottolineato la mancanza di una definizione normativa di "medicinale di importazione parallela". Askanews ha incontrato il presidente di AIM, Gian Maria Morra, e a lui abbiamo chiesto di spiegarci di cosa si sta parlando.

"Un medicinale assolutamente identico al prodotto originale - ci ha risposto - non soltanto in termini di efficacia, ma lo stesso prodotto della casa madre che, per vari motivi, viene commercializzato a prezzi diversi all'interno dei 30 Paesi dello spazio economico europeo".

Secondo AIM la lacuna normativa da colmare frena la valorizzazione di un settore in costante crescita, che rappresenta una leva importante di concorrenzialità nel mercato farmaceutico, in linea con gli obiettivi posti dall'Agenzia Italiana del Farmaco.

"Purtroppo nel 2017 - ha aggiunto il presidente AIM - c'è stato un periodo di confusione e i medicinali importati sono stati assoggettati alla stessa normativa dei medicinali generici per circa 4 anni. Questo ha provocato una forte contrazione del mercato, fino a quando ad aprile 2021 la situazione si è sbloccata: l'AIFA ha emanato una nuova determina con una procedura ad hoc per immettere in commercio medicinali importati".

Questa procedura rende quinti possibile l'importazione di farmaci con uno sconto del 7% sul prezzo al pubblico, con benefici a molti livelli.

"Sono stati fatti enormi passi in avanti - ha detto ancora Morra - ma noi crediamo che sia necessario continuare a intervenire per avvicinare il mercato italiano ad altri mercati europei nei quali l'importazione produce benefici molto significativi".

In Polonia, per esempio, mercato più piccolo rispetto all'Italia si raggiungono risparmi annui di circa 120 milioni di euro. Quindi AIM confida, grazie alla collaborazione costruttiva con AIFA, che nel medio termine anche nel nostro Paese si possano raggiungere risparmi significativi per il Sistema sanitario nazionale e, di conseguenza, per i cittadini. Senza dimenticare il tema dei farmaci carenti, altro ambito sul quale l'Associazione si sta muovendo, coinvolgendo direttamente le oltre 19mila farmacie italiane.

"Abbiamo chiesto una modifica normativa - ha concluso Gian Maria Morra - che permetterebbe agli stessi farmacisti, su richiesta del medico curante e con il nullaosta dell'AIFA, di importare quel medicinale, servendosi anche degli importatori paralleli".

Con l'obiettivo di avere un mercato farmaceutico più elastico che possa dare un significativo contributo anche per quanto riguarda i farmaci carenti.

Dai blog